Recensione Dodici Rintocchi ad Halloween di Halloween Italia

Leggi la mia recensione di Dodici Rintocchi ad Halloween, pubblicato da Halloween Italia, una raccolta di dodici racconti brevi da leggere tutta d'un fiato durante il mese più spaventoso dell'anno.

AUTORI INDIPENDENTI

Beatrice Barone

Autore
Editore
Pagine
Anno

Dodici Rintocchi ad Halloween

Halloween Italia
Indipendente
240
2024

Siamo agli inizi del mese più arancione dell’anno e la festa più terrificante del calendario, Halloween, è ormai alle porte!

Ho sempre nutrito una curiosa fascinazione per questa ricorrenza e per tutto ciò che ha a che fare con il mistero: notti di luna piena, streghe, fantasmi, vampiri… Non a caso, la mia prima cotta alle scuole medie si chiamava Dylan Dog.

dylan dog
dylan dog

Ma che cos’è esattamente Halloween?

Halloween è una festa di origine celtica che segna la fine dell’estate e l’arrivo dell’inverno. Secondo la tradizione, in questa notte il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottiglia, permettendo agli spiriti di tornare tra di noi. Oggi è una ricorrenza popolare, soprattutto nei paesi anglosassoni, caratterizzata da costumi spaventosi, decorazioni con zucche intagliate e da bambini che gridano in coro “dolcetto o scherzetto?”.

E cosa c’è di meglio se non una bella raccolta di racconti horror per celebrare la festa più terrificante dell’anno?

Mi sono imbattuta in Dodici rintocchi ad Halloween quasi per caso, come spesso accade. Reduce dalla piacevole esperienza con Accadono cose strane di Saverio Catellani (qui la mia recensione e il link per l’acquisto), cercavo una nuova raccolta dark capace di regalarmi le stesse emozioni. È bastato posare gli occhi sulla copertina di Dodici rintocchi ad Halloween per pensare: “Questo devo assolutamente leggerlo!”
Così ho fatto — e questa è la mia recensione per voi.

pelleossa, brividi e polvere, horror, animazione
pelleossa, brividi e polvere, horror, animazione

Se anche tu stai cercando una raccolta di racconti da brivido per accompagnare le tue notti d’ottobre, Dodici rintocchi ad Halloween è la scelta perfetta.

Sebbene non tutti i racconti risultano riusciti, almeno cinque o sei vi terranno con gli occhi incollati alle pagine (o allo schermo del Kindle).

Se invece hai già letto la raccolta, lascia un commento e fammi sapere quale dei dodici rintocchi ti ha spaventato di più!

Buona lettura!

“Bentrovato caro lettore, bentrovata cara lettrice, speravo proprio che questa sera i nostri cammini si incrociassero. Perdonami se appaio sfrontato ma morivo dalla voglia di mostrarti qualcosa. Hai mai notato la casa più avanti, quasi in fondo alla via? È una vecchia abitazione dimenticata da anni. Il cancello è aperto e qualcuno ha lasciato una lanterna ricavata da una zucca nell’ombra del portico.

Vogliamo entrare?

La casa è immersa nell’oscurità e l’aria è pregna del suo stesso abbandono.

Ecco, lo senti? Il silenzio delle stanze è rotto da un ticchettio. Proviene da laggiù, dove qualcuno – chissà chi, chissà quando – ha lasciato un grosso orologio a pendolo. Nessuno vi mette le mani da anni, eppure i suoi ingranaggi deteriorati dal tempo l’ultimo giorno di ottobre riprendono a muoversi, segnando le ore con antica precisione.

Dodici battiti riecheggeranno cupi e profondi nella cassa toracica della notte, dodici rintocchi a scandire i passi per guadare l’oggi e approdare al domani. E se tu, caro lettore, cara lettrice, vorrai, li ascolteremo insieme, ne assaporeremo le note sospese e immagineremo una storia per ognuna di esse.”

Dodici rintocchi ad Halloween è un’opera di genere horror scritta da Halloween Italia, articolata in 12 racconti autoconclusivi per un totale di 229 pagine. Il tema è ovviamente la notte di Halloween, durante la quale succedono cose terribili: ragazzi apparentemente innocui si trasformano in feroci licantropi, vampiri dalle sembianze umane si scoprono violenti assassini, zucche e altri ortaggi prendono vita per terrorizzare gli esseri umani, streghe secolari si cibano di fanciulle nel fiore degli anni.

Ma andiamo con ordine.

L’opera si apre con un prologo che alza subito l’asticella della suspense. Una voce misteriosa si rivolge direttamente ai lettori, invitandoli a varcare la soglia di una casa abbandonata, dove un vecchio orologio a pendolo riprende vita l’ultima notte di ottobre. Dodici rintocchi scandiranno l’oscurità, ognuno con la propria storia da raccontare:

Un incipit suggestivo che mi ha ricordato Pelleossa e le sue introduzioni ai racconti più raccapriccianti. Per chi non lo conoscesse, Brividi e polvere con Pelleossa era un cartoon cult degli anni ’90, in onda su Mediaset, con protagonista un simpatico zombie verdognolo in veste da camera amante delle storie del terrore.

Ma torniamo al nostro Dodici rintocchi ad Halloween.

Come per Accadono cose strane, ho scelto due tra le dodici storie che più mi hanno colpita.

Iniziamo dalla prima storia o, per meglio dire, dal primo rintocco.

Ai miei tempi Halloween non si festeggiava

Siamo in Italia, in una zona rurale lontana dal caos cittadino. Federico, il protagonista, si mette in viaggio per far visita al suo vecchio amico Franz, che insieme alla figlia ha aperto un pub in stile americano. Il loro incontro, però, riapre vecchie ferite e ricordi sepolti: la scomparsa del loro compagno di scuola, Dante, avvenuta proprio in una notte di Halloween di trent’anni prima.

Inizia così un lungo flashback che ci riporta all’adolescenza dei due protagonisti: walkman in tasca, pantaloni larghi e prepotenza verso quelli più deboli. Una mattina di settembre, sul pulmino per andare a scuola, i due amici notano un ragazzino smilzo, vestito di nero e con una frangia nascondergli metà viso, seduto in una delle ultime file.

Fu nello stretto corridoio tra le due file di sedili che per la prima volta notammo Dante Della Volpe, poco più di una macchia scura rannicchiata contro il finestrino. Se c’era qualcosa che quel ragazzo proprio non ispirava, era simpatia. Ci osservò brevemente attraverso il lungo ciuffo di capelli unti, ma fu sufficiente perché ci accorgessimo del trucco nero intorno agli occhi slavati e dell’anello metallico tra le narici.”

L’incontro con quei ragazzi sarà per Dante l’inizio di un incubo, tra prese in giro, soprusi e aggressioni fisiche; ma ciò che Federico e Franz ignorano è che, anche per loro, l’incontro con Dante sarà l’inizio di un incubo senza fine, che li tormenterà per il resto delle loro vite.

Una storia abbastanza lineare quella raccontata nel primo rintocco, che si lascia leggere con facilità anche grazie al ricorrente uso di dialoghi. Più della storia fine a se stessa, ho apprezzato la capacità dell’autore di far emergere una tematica importante, quella del bullismo, nonostante le poche pagine a disposizione.

halloween, licantropo, racconti del terrore
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La seconda storia che ho selezionato è quella della strega di Cascina Gera raccontata nell’ottavo rintocco.

La strega di Cascina Gera

Lasciamo una storia dominata da uomini per far posto a Stefania, giornalista dalle energie inesauribili e che sogna di fare il grande scoop della vita.

Siamo a Cascina Gera, in Lombardia, dove da secoli si tramanda la leggenda di una strega, Olimpia Bianchessi, vissuta nel XVII secolo. Accusata di stregoneria e di aver danzato col diavolo, Olimpia potrebbe essere stata solo una donna colpevole di vivere in un mondo dominato dagli uomini.
Ma quando, alla vigilia di Halloween, una ragazza scompare misteriosamente, la leggenda sembra tornare in vita…

Lo scoop di Stefania è praticamente servito: la strega, il rudere abbandonato, la scomparsa della giovane Giorgia Cuomo, la notte di Halloween che si avvicina.

«Non mi interessa continuare a scrivere di ciò che è già stato documentato da altri. Voglio portare qualcosa di mio, aprire una nuova pista, e chiunque la seguirà dovrà ricordarsi che quella pista porta il mio nome. Avere Cascina Gera a un tiro di schioppo è una fortuna che non posso permettermi di non sfruttare. E se nel documentare le leggende del luogo dovessi incappare in un qualsiasi indizio che faccia luce sulla sparizione di quella ragazza?»

Ho trovato l’ottavo rintocco il più spaventoso e originale di tutta la raccolta: in appena ventiquattro pagine, l’autore riesce a evocare il senso del tempo che scorre, del male che si tramanda, e di un orrore che non muore mai.

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Amo scoprire le opere degli autori indipendenti e leggerle con la stessa attenzione che riservo a un amico che mi racconta qualcosa di importante.
Ogni recensione nasce dal piacere di incontrare nuove voci e condividere con i lettori la bellezza delle parole sincere.


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