Recensione La Sposa Normanna di Carla Maria Russo

Leggi la mia recensione del romanzo storico di Carla Maria Russo "La Sposa Normanna", la storia che racconta le vicende del personaggio storico di Costanza d'Altavilla.

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Beatrice Barone

recensione, la sposa normanna, romanzo storico
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La sposa normanna

Carla Maria Russo
Neri Pozza
256
2024

Anno domini 1185, Monastero di San Basilio, Sicilia.
Una monaca di clausura è fatta chiamare dalla madre superiora del convento. È l’alba e suor Maria Veronica non capisce il motivo di tanta irrequietudine. Al cospetto della badessa, le è intimato di raggiungere immediatamente il palazzo reale su richiesta urgente del re. Lungo la strada per Palermo, mille turbamenti e paure la divorano. Che cosa vorrà il sovrano da lei? Qual è il motivo di tanta urgenza? La verità si svela quando re Guglielmo comunica a Costanza, questo è il suo nome, che da sposa di Cristo sarebbe diventata la sposa di un imperatore, Enrico di Svevia, così da assicurare al Regno di Sicilia una discendenza di sangue reale.

Lette così, queste poche righe, potrebbero sembrare la quarta di copertina di un romanzo bestseller, eppure sintetizzano realmente la vita di Costanza d’Altavilla, narrata con passione e maestria dalla scrittrice Carla Maria Russo nel suo romanzo La sposa normanna.

Attraverso una prosa scorrevole e mai ridondante, l’autrice ci accompagna accanto a Costanza — una donna non più giovanissima, ma capace di affrontare con dignità e coraggio i dolori e le sfide della vita: l’abbandono dei voti e dell’amata Sicilia, il matrimonio infelice con Enrico, il trasferimento in Germania, l’attesa e poi la separazione dal figlio, il futuro imperatore Federico II.

Ma chi era Costanza e perché è così importante ricordarla?

Per capirlo, occorre tornare indietro, al tempo dei Normanni, il popolo al quale apparteneva.

normanni-nave-storia
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Siamo nel IX secolo. L’Europa del Nord è sconvolta dalle incursioni di un popolo destinato a cambiare il corso della storia: i Normanni, ovvero “gli uomini del nord”.

Alti, biondi, dal fisico imponente, devoti a divinità dai nomi impronunciabili, dove passano lasciano solo morte e devastazione. Eppure anche loro cercano terre e climi più miti in cui stabilirsi.

Dopo le prime incursioni, soprattutto a danno delle coste inglesi e irlandesi, i Normanni cominciarono la loro discesa verso sud, costituendo insediamenti sempre più stabili in Europa. Crearono un feudo, nel nord della Francia, la Normandia.

Tutto comincia con un gruppo di feudatari normanni originari di Hauteville-le-Guichard, in Normandia. Con l’intento di cercare nuove terre e gloria, scendono verso sud, sconfiggono i Bizantini e conquistano Puglia e Calabria. Nel corso dell’XI secolo, Roberto il Guiscardo completerà l’impresa conquistando la Sicilia: nasce così uno dei regni più potenti e raffinati del Medioevo.

Costanza sarà l’ultima regina di quest’illustre casata. Dopo di lei, il governo del Regno di Sicilia passerà a suo figlio, il famoso Federico II, che la storia ribattezzerà col nome di Stupor Mundi. Ma ancor prima che una regina e madre di imperatori, Costanza è stata una donna. Una donna sola in un mondo tutto al maschile sul quale ha saputo, sebbene con i limiti del suo tempo, imporsi.

Cosa stai aspettando? Scopri anche tu la vita di questa donna straordinaria immergendoti tra le pagine de La sposa normanna.
Buona lettura!

Una ragazza poco più che trentenne apre la porta della stanza quadrata nella quale attendiamo in silenzio. Indossa una camicia bianca, rigorosamente infilata nei pantaloni neri, un cardigan color sabbia lungo fino alle cosce e delle eleganti ballerine nere. Dal collo sottile le pende un laccetto azzurro che culmina in un cartellino di plastica: Ufficio HR.
Ci guarda raggiante — forse un po’ le ricordiamo se stessa, al suo primo giorno di lavoro.

«I vostri tutor stanno per arrivare. Congratulazioni e buon inizio a tutti voi, ragazzi.»

I primi colleghi senior ad arrivare sono quelli della consulenza. Impeccabili nei loro completi blu scuro, scandiscono cinque cognomi tra i presenti. I cinque malcapitati si alzano dal divanetto bianco, ignari delle diciotto ore di lavoro quotidiane che li attendono, e si allontanano assieme ai tutor verso gli ascensori.
Seguono i senior della riassicurazione, delle vendite e infine dell’ufficio gare.
Nella sala con i divanetti bianchi restiamo solamente io e un’altra ragazza. La tensione è palpabile, ma nessuna delle due vuole darlo a vedere.
All’improvviso, una voce maschile pronuncia il mio nome.

«Beatrice?»

Deglutisco. Giro lo sguardo e…

«Beatrice?»

Deglutisco.
Alzo lo sguardo, e ciò che vedo è… un vichingo!
Alto, anzi altissimo, spalle larghe e carnagione chiara. Mi sorride e tende la mano per presentarsi: si chiama Gianluca.
La manica della camicia termina in un polsino sbottonato, e intravedo la peluria bionda sul braccio.
Ora che gli sono accanto, riesco a distinguere il colore dei suoi occhi: non azzurri, come mi era sembrato all’inizio, ma di un verde chiarissimo, quasi grigio. Wow, penso tra me e me. Dev’essere di origini nordiche, forse la madre è straniera; non può essere il padre perché il cognome sul tesserino è decisamente italiano.

Mentre l’ascensore sale, gli chiedo da dove viene. Lui mi guarda, sorride e risponde:

«Sono di Roccella Ionica!»

Il suo sorriso gentile contagia anche me.

Le porte dell’ascensore si aprono e mentre lo seguo verso quello che diventerà il mio ufficio per i prossimi cinque anni, rifletto sull’incredibile ricchezza — anche genetica — che il nostro piccolo e stretto Paese custodisce. Le pagine della storia ci insegnano che siamo stati un po’ di tutto: Etruschi, Greci, Romani, Bizantini, Longobardi, Arabi, e sì, anche Normanni. Ognuno di questi popoli ha lasciato un segno, non solo nei monumenti e nell’arte, ma anche nel nostro DNA.

Siamo, in fondo, il frutto meraviglioso di un grande minestrone di popoli.

Nei secoli successivi, la Normandia diventerà un territorio sempre più strategico per i Normanni prima e gli Inglesi poi. Sarà proprio dalla Normandia che partirà la spedizione che sottometterà l’Inghilterra all’inizio dell'XI secolo. A guidarla è Guglielmo il Conquistatore, duca di Normandia, che nel 1066 vincerà gli eserciti anglosassoni nella battaglia di Hastings, passando alla storia con il nome di Guglielmo I d’Inghilterra.

Si andò creando quel sistema per cui il re inglese era al contempo sovrano d’Inghilterra e duca di Normandia.

Ma come si arriva da Guglielmo a Costanza d’Altavilla e poi alla Sicilia?

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